Come andavano in vacanza i nostri nonni?

Prima che le vacanze vere e proprie diventassero una moda diffusa, come impegnavano, i nostri avi, il loro tempo libero? Quando la televisione, il cinema e internet erano ancora di là da venire, c’era giusto la possibilità di ascoltare la musica (che in Italia arrivò grazie alla radio durante il Ventennio); prima ancora, oltre alla lettura serale del giornale (esclusiva, però, di chi non era analfabeta), c’era l’osteria. In campagna, c’era l’usanza della “veglia” nelle stalle dove gli adulti facevano piccole riparazioni, le donne cucivano e i più anziani raccontavano favole ai bambini.

Di sabato il passatempo più frequente era trovarsi con gli amici e giocare a carte. In città a partire dagli anni ’20 si cominciò inoltre ad andare al cinema: nelle città italiane iniziarono a diffondersi sale dai nomi esotici (Eden, Lux, Splendor. . . ) che evocavano atmosfere da sogno.

In quegli anni vennero inoltre organizzati treni a prezzi popolari che portavano bambini e adulti verso le località balneari per gite giornaliere. Promuovendo anche la cosiddetta “elioterapia”, la cura del sole nelle colonie estive.

il weekend divenne una moda negli Anni ’80 quando gli ialiani scoprirono il fascino dei viaggi all’estero. Fu a partire da quel periodo – grazie anche alla successiva diffusione delle compagnie di volo low cost negli Anni ’90 – che la moda della vacanza mordi e fuggi divenne dilagante. Aprendo i confini del nostro mondo e rendendolo sempre più globale.

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